Alessandro

CERINO

oltre i confini del jazz

una voglia tutta matta

Respirare la musica. Un’opportunità, o forse una fortuna, di cui Sandro Cerino, sin da piccolo, ha potuto godere. Grazie al padre musicista, collezionista e appassionato di strumenti. L’ambiente ideale per cui in lui prendesse corpo l’amore non soltanto per la musica, ma per l’orchestrazione. Così, dopo la maturità classica, decide di legare la sua vita interamente alle note, dedicandosi inizialmente agli studi di clarinetto classico per diventare poi quello che è oggi Alessandro Cerino: performer (sax alto e soprano, clarinetto soprano, basso e contrabbasso, flauto, flauto in sol e basso), compositore, arrangiatore

Tutto quanto fa spettacolo

È il 1982 quando Cerino si trasferisce a Milano. Comincia ben presto ad affermarsi come solista nei maggiori festival jazzistici (Umbria Jazz ’82, Clusone ’83, Padova ’84, Milano ’85) poi dirigendo una sua Big Band con la quale prende parte anche ai suoi primi spettacoli televisivi (“Controcorrente” – Italia 1; “Moda” – Rai 2). In questi stessi anni avvia, in parallelo, la sua carriera di arrangiatore lavorando per Rivieccio nel 1983 al Politeama con “Mi rifaccio il trucco”,  nello stesso anno in  “Bum bum all’italiana”, Lori Del Santo , per Rai 3 e ,due anni dopo, alla colonna sonora del film “The crew”, con musiche di Pino Donaggio. La sua capacità traspositiva per il piccolo e grande schermo (due primi premi, tra l’altro, a Modena e a Sassuolo, per la sua colonna sonora del corto Tutù) e per il teatro troverà conferma negli anni successivi quando partecipa a trasmissioni di grande audience come “Buona fortuna”; “Ci vediamo alle 10” – Rai 1; “D.O.C.” – Rai 2; “Napoli prima e dopo” – Rai 1; “Fantastico” – Rai 1; “Scherzi a parte” – Canale 5; “Massimo ascolto” – Rai 2; “Chi la fa l’aspetti” -, Canale 5. Parentesi di curiosità televisiva è la sua interpretazione dall’ 87 come testimonial, nella parte del clarinettista, per la campagna pubblicitaria della Rinazina Spray Nasale.  Dal 1990 realizza sigle di programmi tv: per la Rai, “Premio Marrazzo” ’90, “Cinegrafie”, ’90, “Ti va la tivvù,” 92 ; la sigla ufficiale di “Umbriafiction TV” in onda su Rai, Mediaset e TMC dal ’91 al ’93 porta la sua firma. Dal 2000 comincia regolarmente a realizzare musica per il teatro. Fra le partecipazioni più significative: “Delitto Perfetto” (Hitchcok), “L’Ospite Inatteso”, “Trappola per Topi” e “Assassinio sull’Orient Express” (Agata Christie) quest’ultimo sponsorizzato dalla stessa celebre compagnia dei treni. Per il grande schermo è interprete nella colonna sonora del film di Silvio Soldini “Brucio nel Vento”, le cui musiche di Giovanni Venosta sono state raccolte nell’omonimo CD, una compilation dei migliori flautisti di jazz italiano in allegato alla prestigiosa rivista specialistica Flaut.

Le collaborazioni tecniche

Esperienza insolita e decisamente stimolante per un musicista è quella che Sandro Cerino comincia nel 1984 quando viene chiamato a collaborare come collaudatore e progettista per la Orsi, storico e prestigioso marchio. Una delle pochissime aziende italiane costruttrice di tutti gli strumenti a fiato e unica al mondo a realizzare il sax contrabbasso e il sax sopranino curvo. Proprio dalla sua consulenza alla Orsi si sviluppa una collaborazione tecnica anche con la statunitense L.A. Sax. Sempre in tema di consulenze tecniche grazie al suo interesse per l’elettronica, Cerino viene scelto da Casio nel 1989 come musicista cui legare l’immagine del sax midi (elettronico) al fianco di Herbie Hancock per le tastiere, Sydney Jordan per la chitarra midi e Richard Clayderman per il piano digitale; comincia così a partecipare a Convention di musica elettronica in tutto il mondo (Milano, Francoforte, Londra, Helsinki, Tokyo).

Concerti e incisioni

Dalla seconda metà degli Anni Ottanta ai primi Anni Novanta si fa intensa la sua attività concertistica e discografica. Come strumentista, arrangiatore e compositore (tre incisioni a proprio nome, la partecipazione ai Festival di Berlino, Colonia, Le Mans, Innsbruck, Espoo). Il suo “Six Mobiles”, viene giudicato il secondo miglior gruppo italiano nel referendum della rivista “Musica Jazz” del ’91 mentre l’ “Atipico Trio” si guadagna il consenso dalla critica anglosassone, tedesca, francese, neozelandese e finlandese. Escono: “Dove portano i campi di fianco alle autostrade” con il suo quintetto costituito da Mario Rusca, Riccardo Fioravanti, Giampiero Prina e A. Mancinelli e “Fasi comunicanti”, nel quale riarrangia in puro stile jazzistico classici pop e rock, della cantante Daniela Panetta; registra “Gone with the winds”, il secondo cd dell’ “Atipico Trio”. Il lavoro viene applaudito dalla critica inglese, tedesca, giapponese, austriaca, spagnola e  inserito nel volume francese che ogni anno raccoglie i 100 cd più belli dell’anno. Realizza le musiche del corto “La donna della sua vita” di Daniela Franco, 1° premio al Festival d’Aosta; in giuria Mario Monicelli.

Nel 1993, in occasione del X Festival Mondiale del Sassofono, fonda “Assaxinaction”, una formazione di soli otto sax, formazione che impiega tutta la gamma di sassofoni dal contrabbasso al sopranino, con la quale svolge attività concertistica in Festival Jazz e la cui prima uscita discografica è del ’95. La compilation del jazz club Scimmie che per celebrare i 20 anni di esistenza, ha prodotto questo CD in cui ha incluso i migliori musicisti (italiani e stranieri) che si sono avvicendati su quel palco fino ad oggi. Fra il 97 e il 98. Lavora come performer e arrangiatore in “Etno”, un disco del gruppo vocale “Vocaland” al confine fra Jazz e musica etnica. Nel 2000 registra “Si dieu existe vraiment”, un disco sulla spiritualità della cantante-pittrice-scultrice Kicka: il cd mette in risalto le qualità  tecniche ed espressive di una voce senza confronti  Attualmente sta preparando un cd di ricerca musicale e timbrica “Ampio Respiro”, in duo con la cantante Daniela Panetta, una delle personalità più interessanti e tecniche dell’attuale mondo vocale.

Attività didattica

La prima curiosità è che un arrangiamento di Cerino è stato proposto come studio in “Obiettivo Musica”, un libro di educazione musicale per la scuola media edito da La Nuova Italia. La sua carriera didattica vera e propria inizia all’ Arci, dove insegna dall’83 all’85. Poi prosegue all’ Actor’s playhouse dall’86 all’88, finché fonda una propria scuola, l’Accademia di musica moderna, nella quale insegna strumento e tiene corsi di musica d’insieme dall’85 all’88, dirigendo una Big Band di allievi che arrivano ad esibirsi in Festival e concerti. Nel 2003 comincia a collaborare con Artè, un organismo che promuove arte visiva, insieme al compositore Marco Iannelli. Insieme sono impegnati in vari progetti multimediali (musica e arte visiva) nonché in un progetto a lunga scadenza che attraverso 16 CD racconta i sentimenti dell’anima dalla Nostalgia, Dolore, Orrore fino alla Bellezza, Pienezza, Gioia. Dal 2004 tiene un corso di laboratorio e teoria della musica improvvisata all’ Università del Collegio di Milano.

Sulle orme dei miti, a fianco dei grandi

Nel 1990 Cerino esegue in prima europea “Abstraction”, la composizione di musica retrograda che Gunther Shuller aveva scritto per Ornette Coleman, diretta dallo stesso autore, il quale nel ’91 vorrà ancora Sandro fra i solisti della prima europea di “Epitaph”, opera di Charles Mingus ritrascritta e riarrangiata da Shuller stesso. Con il compositore Giovanni Venosta realizza cinque dischi di musica minimale e la colonna sonora del film di Silvio Soldini “Un’anima divisa in due”; con il celebre clarinettista Tony Scott partecipa a festival e a registrazioni varie. Collabora con musicisti di primo piano stranieri ed italiani tra cui Brown, Dennard, Dietrich, Prina, Tavolazzi,  Rusca, Gambarini, Ottaviano, Fassi, Cappelletti. Comincia a dedicarsi alla scrittura per pianoforte, facendo confluire in questo le sue esperienze classiche, jazzistiche, contemporanee. Le sue composizioni sono state eseguite nei maggiori teatri d’Italia (Milano, Napoli, Torino) e d’Europa (Monaco, Graz, Francoforte, Stoccolma, Helsinki, Londra). Ancora per piano e per se stesso realizza il progetto “Migrazioni Sonore”, un viaggio che partendo da Debussy, giunge al jazz passando per Ellington e per composizioni originali con Venosta al piano.

I grandi sogni diventano realtà

Sandro Cerino è oggi un autore della Curci: la prestigiosa casa editrice lo ha messo sotto contratto a lungo termine, credendo nella sua vena compositiva. Dopo alcune collaborazioni estemporanee con la Sugar e la Panarecord, ecco che per Cerino giunge un legame a lungo termine con una delle più prestigiose edizioni musicali. Un riconoscimento del suo grande impegno che fa da stimolo e schiude le porte alla realizzazione del suo ambizioso progetto I colori delle stagioni, una riscrittura delle celebri stagioni per un ‘orchestra a metà fra jazz e classica che gli è valsa il plauso sia della critica classica (“CD Classica”, “Il Giornale della Musica”) che di quella jazzistica (“Repubblica”, “Musica Jazz”, “L’Isola Cha Non c’è”).
Nel corso di una manifestazione nel quale vengono premiati personaggi dell’arte e della cultura quali Merini, Alberoni e Silver, riceve, per la sua opera, il Chicco di Riso d’Oro. Il 19 marzo 2004  Cerino è protagonista e autore dell’evento, atteso con maggior curiosità della stagione “classica”: viene invitato ad eseguire la sua versione delle Stagioni di Vivaldi nella sala Verdi del Conservatorio di Milano: la sua rivisitazione viene affiancata da quella classica eseguita da Piero Toso, uno dei massimi interpreti vivaldiani, già solista della Scala e dei “Solisti Veneti”. Otto mesi dopo, il 19 Novembre 2004, il concerto raddoppia  in Sala Verdi e nello stesso giorno, per festeggiare il suo centesimo numero, la rivista “Suonare news” (15.000 copie) arriva in edicola allegando  il cd  “live” del concerto del 19 Marzo, ma con la sola interpretazione e versione vivaldiana di Alessandro Cerino.  Il ragazzino che respirava musica non ha più bisogno di farsi conoscere.